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Sono finiti i tempi in cui, in banca, si percepivano interessi a “ due cifre”.
Le nuove politiche monetarie, in fatto di interessi, non arricchiscono nessuno.
Spesso i clienti si lamentano ma inutilmente.
A torto o a ragione, gli interessi, sono quello che sono.
Una delle solite lamentele l’immagino così:
Eugenio Milza

La banca

M’è rivè dal büst e i’ho vèrt.
Gh’era dein na müccia 'd chèrt.
Tütt al vuz ieran par lur
e 'n gh’era gneint a me favur.

I m’èvan prumiss botta interess
ma 'm na sum accort adess,
che gh’è ‘d me dla spéz.
L’è inutil seguitè a lezz.

Allura 'm sum fatt seint:
"Am dè propi gneint !
I’interesss, erania lurd?".
I’hann fatt uricc da surd !

Po’ g‘ho ditt bel cièr e nëtt:
"Par fèvia tegn in un cassëtt
e lassèia zù chemò,
garum da dèvan un po' !",

La banca

Mi sono arrivate delle buste e le ho aperte.
C’erano dentro un mucchio di carte.
Tutte le voci erano per loro
e non c’era niente a mio favore.

Mi avevano promesso molti interessi
ma me ne sono accorto adesso,
che ci sono solo spese.
E’ inutile continuare a leggere.

Allora mi sono fatto sentire:
"Non mi date proprio niente !
Gli interessi, erano lordi?".
Hanno fatto orecchie da sordi !

Poi ho detto loro bel chiaro e pulito:
"Per farveli tenere in un cassetto
e lasciarli giù qua,
dovremo darvene un po’ !".

 
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